TESTI & DOCUMENTI
Tawada Yoko

Testo letto da Tawada Yoko a Trento, il 18 marzo 2014, nell'ambito del "Seminario Internazionale sul Romanzo. II Incontro Italo-giapponese"
La conferenza è stata introdotta da Wada Tadahiko
di Tawada Yoko
Sono molto lieta di poter parlare a Trento, oggi, davanti a voi.
Qualche mese fa fui invitata a Bergamo, dove avrei dovuto parlare di "emozione". Pensavo che sarebbe stato un vero peccato se il mio contributo non avesse contenuto neppure un suono in italiano. Ma cosa dovevo farci? Non conosco l'italiano.
Poi mi venne in mente che a lezione di musica ho imparato parole italiane per comprendere le note. La maggior parte di queste parole determinava la velocità (accelerando) o il volume (pianissimo) e c'erano anche quelle che fingevano un'emozione come ad esempio "piangendo" o "triste". Forse in un dizionario musicale potrei trovare parole italiane a sufficienza per tutti i sentimenti che compaiono nel mio testo.
Mi piaceva l'idea di parlare di sentimenti in una lingua che non ho mai imparato. Poiché i sentimenti parlano una lingua diversa dalla nostra. I sentimenti non si possono produrre artificialmente, ma li si può rappresentare artisticamente modificando il tempo e il volume.
Sapere una lingua è cosa buona. Ma ci dev'essere anche un vantaggio quando una lingua non la si conosce.



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CONTRIBUTI
Massimo Rizzante

Per Tawada Yoko

di Massimo Rizzante
Ancora poco nota in Italia, Tawada Yoko (nata a Tokyo nel 1960) è assai conosciuta in Germania, in Europa e negli Stati Uniti. Invitata da molti Dipartimenti americani, writer in residence alla Sorbonne di Parigi, premiata con i maggiori riconoscimenti in patria (Premio Akutagawa 1993) e in Germania (Eralangener Literaturpreis 2013), Yoko Tawada ricopre da diversi anni alcune fra le più ambite cattedre di poetica nelle maggiori università tedesche (Berlino, Amburgo). Il Seminario Internazionale sul Romanzo dell'Università di Trento da alcuni anni segue con attenzione il mondo giapponese: il Dipartimento di Lettere e Filosofia ha sottoscritto una convenzione con la Tokyo University of Foreign Studies, grazie all'amicizia con il professor Wada Tadahiko, il maggior traduttore di letteratura italiana contemporanea in Giappone. Wada, che ha introdotto in Giappone l'opera di Tabucchi ed Eco, ha tradotto molti libri di Italo Calvino, di cui fu anche guida nel viaggio che lo scrittore italiano intraprese in Giappone negli anni Ottanta. Grazie alla collaborazione con Massimo Rizzante è uscita la prima traduzione in giapponese di un libro di Gianni Celati, Narratori delle pianure.
Tawada scrive in due lingue, giapponese e tedesco: un caso davvero unico. Alla mia domanda: "Quando è nata la sua vocazione di scrittrice, in Giappone o durante i suoi primi viaggi in Russia e in Germania?", la scrittrice ha risposto: "Ancora adolescente, ben prima di compiere il mio primo viaggio, un viaggio
mitico in Russia, ho cominciato a scrivere poesie e prose e da allora non ho più smesso". La sua opera, influenzata linguisticamente da due sistemi di segni molto lontani fra loro – come appunto il giapponese e il tedesco – mette in questione una serie di nozioni che spesso noi diamo per scontate come identità, cultura e lingua. "Da dove è nata la sua passione per le lingue e per la letteratura europea?". "Il mio interesse per la cultura e per le lingue europee è nato ai tempi del liceo, dopo la lettura dei romanzi di Dostoevskij e di Kafka. Devo dire che in un primo momento avevo pensato di trasferirmi in quella che allora era l'Unione Sovietica per imparare il russo. Sono poi arrivata ad Amburgo nel 1982." "La sua opera, oltre che assai varia, ama confrontarsi con altre arti, come ad esempio la musica. Quando ha cominciato a interessarsi più da vicino ai contatti fra musica e letteratura?". "Ho scoperto la mia vocazione per la performance circa dieci anni fa, quando incominciai a leggere in pubblico i miei testi accompagnata da diversi musicisti." "Lei incarna pienamente l'arte nell'epoca globalizzata, ai confini dei generi e delle lingue. In che modo secondo lei la tradizione orientale influenza l'Occidente?". "Non credo che esistano realmente l'Oriente e l'Occidente. In tutto il mondo esistono moltissime culture che costituiscono una rete. Noi ci muoviamo costantemente sui percorsi definiti fra un nodo e l'altro di questa rete".
Tawada Yoko nasce a Tokio nel 1960. Dopo aver terminato gli studi di letteratura all'Università di Waseda di Tokyo, parte per l'Europa. Giunge in Germania, ad Amburgo, nel 1982. All'Università di Amburgo Yoko Tawada studia Germanistica e si addottora sotto la direzione di Sigrid Weigel con una tesi dal titolo Spielzeug und Sprachmagie in der europäischen Literatur, che verrà pubblicata nel 2000. Tawada scrive in lingua giapponese e tedesca prose brevi, poesie, romanzi, testi teatrali, saggi, rimettendo in discussione, attraverso la sua particolarissima scrittura letteraria – influenzata dai due sistemi segnici – le nozioni di identità, cultura, appartenenza nazionale e linguistica facendo interagire in maniera inedita lingua di partenza e lingua d'arrivo. In Germania e in Giappone è stata insignita da importanti premi letterari: Gunzo-Shinjin-Bungaku-Sho (1991), Akutagawa-Sho (1993), Lessing-Förderpreis (1994), Chamisso-Preis (1996), Goethemedaille (2005), Tsubouchi-Shoyo-Taisho(2009),Murasaki-Shikibu-Literaturpreis(2011), Noma-Bungei-Literaturpreis (2011), Yomiuri-Literaturpreis, Japan (2013), Erlangener Literaturpreis für Poesie als Dichtung (2013).
Nel semestre estivo 2011 ha ricoperto come visiting professor la cattedra di
Interkulturelle Poetik istituita dalla ZEIT-Stiftung Ebelin und Gerd Bucerius presso l'Università di Amburgo. Nel 2012 è stata Writer-in-Residence alla Sorbonne di Parigi.
La scrittrice vive attualmente a Berlino.

Opere in lingua tedesca:
Nur da wo du bist da ist nichts, poesia e prosa, 1987
Das Bad, romanzo breve, 1989
Wo Europa anfängt, poesie e prosa, 1991
Ein Gast, romanzo, 1993
Die Kranichmaske die bei Nacht strahlt, dramma, 1993
Tintenfisch auf Reisen, racconti, 1994
Die Kranichmaske, die bei Nacht strahlt, dramma, 1995
Talisman (Literarische Essays), 1996
Aber die Mandarinen müssen heute Abend noch geraubt werden, racconti e poesie, 1997
Wie der Wind in Ei, dramma, 1997
Verwandlungen, lezioni di poetica, 1998
Orpheus oder Izanagi. Till, un radiodramma e un dramma, 1998
Opium für Ovid. Ein Kopfkissenbuch für 22 Frauen, racconti, 2000
Spielzeug und Sprachmagie in der europäischen Literatur, saggio, 2000
Überseezungen, racconti, 2002
Das nackte Auge, racconto, 2004
Was ändert der Regen an unserem Leben? Ein Opernprojekt mit Peter Ablinger, libretto, 2005
Sprachpolizei und Spielpolyglotte, saggi, 2007
Schwager in Bordeaux, romanzo, 2008
Abenteuer der deutschen Grammatik, poesie, 2010
Fremde Wasser, saggi, 2012
Mein kleiner Zeh war ein Wort, teatro, 2013
Etüden im Schnee, romanzo, 2014
Tawada Yoko (Tokyo, 1960) è una scrittrice giapponese che vive in Germania e scrive sia in tedesco che in giapponese.

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