Da troppo tempo ormai il "voler fare" dell'artista ha preso il posto del "poter fare", per cui oggi la cosiddetta arte contemporanea, al culmine delle sue pretese romantiche, si è completamente dimenticata del mestiere e dello sforzo che sono necessari per superare la resistenza della materia. Ecco un'altra cosa che ho dovuto imparare con fatica: la disaffezione dell'arte, della letteratura, rispetto al suo habitus artigianale è una grandiosa mistificazione che ha impoverito il mondo. Da questa povertà si può rinascere, a patto che si ricominci dai rudimenti di ogni singola arte, a patto che la libido della scrittura non prenda il posto del piacere per l'opera. A patto che si abbia l'umiltà di riconoscere i limiti di ogni arte.
IN QUESTA PAGINA
M. Rizzante, Ricordi della natura umana
hsiao chin, senza titolo (1960)
Massimo Rizzante, Ricordi della natura umana

Ricordi della natura umana
2010, La Camera Verde
"Prima che l'intera superficie del mio corpo di tennista dilettante sia ricoperta da un mare di granelli di terra rossa e il cielo stellato della mia giovinezza oscurato per sempre dalla cieca saggezza della maturità, voglio raccontarvi di quando, nell'arco azzurro e misterioso di un unico game, ho scoperto il senso della vita.
L'ansia è una malattia che affligge tutti gli individui fin dal primo giorno del loro sedicesimo anno di età, giorno in cui il pomo della coscienza, grande come una palla da tennis, li spinge a gettarsi in un campo di energie di gran lunga superiori alle loro forze".



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